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Raina Kabaivanska - Addio a Tosca

Raina Kabaivanska - Addio a Tosca

 

 


In una serata di gala la termine delle recite della Tosca in programma nella stagione lirica invernale del Regio, il grande soprano bulgaro interpreta per l'ultima volta il ruolo che più l'ha resa immortale.

Divina Raina

Quarantatré anni di carriera, in cui ricorda di aver cantato 400 volte Butterfly ed altrettante Tosca, il suo ruolo feticcio, che ha incarnato anche per il centenario dell'Opera al Costanzi di Roma. Raina Kabaivanska ha regnato soavemente sui palcoscenici più importanti del mondo (dal Bolshoj al Metropolitan) ritagliandosi uno spazio particolare nel cuore degli appassionati. Una farfalla con le ali d'acciaio che, nel lontano 1958, rifiutò cortesemente una borsa di studio che le arrivava direttamente da Mosca: per essere una grande cantante - a suo giudizio - bisognava studiare in Italia, e non in Russia. Per questa ragione chiese un appuntamento al potentissimo segretario del partito comunista bulgaro - Todor Zivkov - per spiegare le proprie ragioni e chiedere il permesso di espatriare in occidente. Il dittatore rimase talmente sorpreso da accettare e - per nostra fortuna - Raina Kabaivanska arrivò al Teatro Civico di Vercelli per debuttare come Giorgietta ne Il tabarro di Giacomo Puccini, l'autore al quale la sua carriera è rimasta indissolubilmente legata. Certo la voce - con un pizzico di civetteria è la prima lei stessa a dirlo - non è più quella degli anni d'oro ma la curiosità e l'amore per la musica sono quelli di un tempo: così ai titoli di Puccini e Verdi si sono affiancate le opere di Britten, Poulenc, Shostakovich e quella Vedova allegra di cui solo Raina riesce a tratteggiare la soave malinconia. Averla come ospite, in una città che la ama, per il suo addio al ruolo di Tosca fa presagire - come sempre quando si tratta di lei - il grande evento, perché ben poche cantanti hanno saputo vivere il loro incontro col pubblico con altrettanta intensità. Ricordo uno striscione, esposto dai suoi fans al Donizetti di Bergamo "Raina sei l'ultima divina". E divina lo è stata davvero, in scena e fuori: difficile pensare a qualcuno che abbia lavorato - e vissuto - con più classe. E anche la sua uscita di scena sarà un fuoco d'artificio fantastico.


Nicola Gandolfi
da Il Caffè del Teatro n°65 febbraio 2002

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